Astrazioni, Estrazioni,
Riflessioni Le Opere del tema ”Estrazioni”
riprendono in buona parte il filone dell’Astrattismo Informale, reinterpretato
in Fotografia, anziché in Pittura, ma con un processo assolutamente nuovo,
sviluppato in autonomia, con una propensione ed un gusto del tutto
personale. Tali Opere prendono spunto da elementi fisici
diversi, per fondersi in una tematica comune. In parte propongono una
reinterpretazione del Murales urbano, dal quale viene “estratta” un’opera
nuova, che scaturisce dall’osservazione sensibile dei flussi di colore e delle
superfici grezze. Dall’altro, provengono dall’incontro
casuale ed emozionale con astratti prodotti inconsapevolmente da processi
naturali o artificiali ed isolati mentalmente attraverso un processo definibile
di “Flash Emotion”. Così, una
porzione di superficie erosa o ammuffita, ma anche un manifesto strappato,
scatenano una sorta di fascino, e la mente si perde nei volumi, nei colori, nei
frammenti e in tutti i piccoli o grandi elementi presenti. Parallelamente e
ulteriormente in tema con il filone dell’Astrattismo Informale, il tema delle
“Riflessioni” trae ispirazione dai flussi inarrestabili e veloci dei liquidi,
che generano in ogni istante infinite immagini, a volte ricche di colori forti
e puri, a volte composte da pochi colori pastello. In entrambi i casi, però, capaci di rapire la mente, ipnotizzata ed ammaliata dal continuo e veloce movimento del liquido.
«Arrivo a comprendere, dopo maturazione
interiore e con gli opportuni distinguo, il pensiero del pittore astrattista russo
Kazimir Malevich, quando a proposito del Suprematismo, da lui inventato, scrisse»: “Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità
pura nell'arte. Dal punto di vista dei suprematisti, le apparenze esteriori
della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale.
L'oggetto in sé non significa nulla. L'arte perviene col Suprematismo
all'espressione pura senza rappresentazione". «Mi accorgo quindi che la tradizionale riproduzione
fotografica degli ambienti e della natura, spesso non mi rende felice quanto
esplorare “micromondi” che sono comunque sotto gli occhi di tutti, ma che difficilmente
vengono notati. Attraverso le mie opere metto in evidenza e mostro agli
altri quello che io vedo ed interpreto». |